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La provincia di Napoli rappresenta una delle aree urbane più grandi d'Italia, con una popolazione che supera i tre milioni di unità. Questo comporta che localmente vi sia un mercato automobilistico molto sviluppato, sia per quanto riguarda le vetture nuove che quelle usate: i dati sono molto interessanti, ma vanno inquadrati in uno scenario più ampio dal punto di vista spaziale e temporale.

Per riuscire a comprendere a pieno i numeri che l'ACI divulga circa l'andamento del settore nella città partenopea e nei comuni limitrofi, è bene avere riguardo al quadro italiano ed europeo. Gli aspetti economici che riguardano i diversi territori di queste realtà si influenzano spiccatamente, rendendo necessaria un'analisi ad ampio spettro.

IL QUADRO EUROPEO La fine del decennio scorso ha segnato l'inizio di un periodo di grave crisi economica, che ha portato il mercato automobilistico a contrarsi in tutta Europa. Particolarmente influenzati nel loro mercato domestico sono stati la Grecia, la Spagna, il Portogallo e l'Italia: si tratta di economie delicate che hanno conosciuto una depressione molto marcata.

Il 2009 si può considerare come il primo anno in cui il Vecchio Continente è precipitato nel baratro della crisi economica, che poi ha avuto i primi segni di miglioramento soltanto nel 2014. L'ultimo trimestre dell'anno si è infatti rivelato portatore di rialzi nella domanda di auto nuove, le quali vengono colpite molto più sensibilmente della controparte usata nei periodi di recessione. Da quel momento in poi, i segnali positivi hanno continuano a evidenziare una ripresa del settore che si protrae ancora oggi e continuerà probabilmente a farlo almeno fino alla fine del decennio in corso.

Durante il periodo di recessione il mercato dell'usato ha comunque saputo reggere l'impatto, evidenziando dei cali molto meno marcati per via della sua natura intrinseca: se la ricchezza dei consumatori diminuisce, alcuni di questi sceglieranno di non comprare una vettura nuova e opteranno per accontentarsi di comprarne una di seconda mano. Allo stesso modo, con il miglioramento delle condizioni economiche altre persone che non potevano permettersi un'auto ne comprano una usata, ed invece consumatori che prima potevano permettersene soltanto una usata ne acquistano una nuova. Questo ciclo economico non rispecchia ovviamente le preferenze di tutti i consumatori presenti sul mercato, ma rispecchia comunque la ragione di molte osservazioni che poi concorrono a formare i dati statistici.

Aggiornando i dati all'ultimo trimestre del 2016, emerge come lo scenario sia continuato a migliorare dalla fine del 2014 in poi. Italia e Spagna in particolare hanno visto crescere la propria domanda a ritmo spedito, mentre soltanto due osservazioni rimangono fuori dal coro. Si tratta di Olanda e Grecia, dove per cause molto diverse il mercato automobilistico continua a contrarsi sia per quanto riguarda il nuovo che per l'usato. Nei Paesi Bassi il governo ha adottato numerose leggi in materia di mobilità, contribuendo a diffondere anno dopo anno la mentalità dell'abbandono di un'auto di proprietà per molti cittadini: la ragione principale è quella ecologica, molto sentita nei paesi del nord. In Grecia, al contrario, la causa della contrazione del settore dei motori continua ad essere prettamente economica: il paese non riesce ad uscire dalla lunga e estenuante crisi che ha colpito qui con particolari conseguenze. Mentre nei paesi del Nord Europa, Olanda in primis, è dunque prevedibile che anche in futuro gli ordinativi di auto diminuiscano, in Grecia la ripresa del settore dovrebbe arrivare insieme a quella economica.

ITALIA, UN TREND CRESCENTE Anche il nostro paese è in linea con le osservazioni europee, con ribassi forti durante gli anni della crisi. Questa ha colpito duramente soprattutto al sud, dove l'economia è più soggetta all'influenza dello scenario internazionale essendo meno dinamica di quella delle zone del nord. Malgrado ciò, con la seconda metà del 2014 anche in Italia sono ripartiti i consumi.

Il 2015 è stato un anno positivo per il nostro paese: il mercato dell'usato è cresciuto del 5,6% malgrado la ripresa, e gli ordinativi di auto nuove hanno superato il +10% su base annua in moltissime zone. A beneficiare di questa ripartenza sono stati in particolar modo il gruppo FCA e Volkswagen, che hanno adattato le loro nuove uscite ai gusti e alle esigenze dello scenario economico. Le motorizzazioni si sono fatte meno potenti e più attente sia ai consumi che all'ambiente, le vetture con alimentazione ibrida hanno accresciuto la propria quota di mercato e sono state adottate delle politiche di finanziamento grazie alle quali un maggior numero di persone ha potuto acquistare una nuova auto.

Il 2016 non sta facendo altro che proseguire la performance molto buona dell'anno precedente, con un aumento significativo della domanda sia sul fronte del nuovo che dell'usato. Tutti i dati parziali mensilmente pubblicati dall'ACI sottolineano come rispetto al 2015 si sia verificato un ulteriore passo in avanti, dovuto anche all'aumento del PIL nazionale. Le automobili sono considerate in economia dei beni durevoli, che dunque amplificano il dato relativo alla ricchezza dei consumatori: specialmente per quanto riguarda le macchine nuove, infatti, si nota un certo parallelismo tra i due dati. Quando il PIL aumenta, le richieste di prime iscrizioni aumentano con un moltiplicatore molto alto rispetto al prodotto interno lordo; viceversa accade che le richieste diminuiscano fortemente anche in relazione a piccole flessioni del PIL, il che viene definito un andamento economico ciclico ed amplificato.

NAPOLI, I DATI DEL 2015 Venendo più nello specifico ai dati relativi alla città partenopea e all'area metropolitana che la circonda, è bene iniziare l'analisi partendo dal 2015. Come accennato in precedenza, si tratta dell'anno che per primo ha concretizzato il consolidamento della ripresa e ha permesso di ritornare ai livelli precedenti alla crisi.

La provincia di Napoli ha decisamente performato meglio della media nazionale in termini di passaggi di proprietà: le auto usate hanno aumentato la propria domanda del 7,21% su base annua, dunque il 50% in più del dato medio italiano. Questa percentuale si traduce in 8.343 vetture in più che hanno cambiato proprietario dal 2014 al 2015, comportando un netto rialzo dei volumi di affari generati dal settore. Mente nel 2014 soltanto il 3,75% dei napoletani aveva acquistato un'auto usata, nel 2015 si è passati al 4,21% della popolazione: con una provincia che conta più di tre milioni di abitanti, questo passaggio è decisamente significativo.

I concessionari e gli operatori del settore hanno giovato della ripresa economica anche dal ritorno della domanda di vetture nuove. Le prime immatricolazioni in provincia di Napoli sono cresciute, nell'anno solare 2015, del 16,31% e cioè di 4.088 unità. Si tratta di uno degli aumenti più significativi fatti registrare in tutta Italia, il che conferma l'importanza del settore automotive nell'espansione dell'economia partenopea.

NAPOLI, I DATI DEL 2016 Non si possono ancora tirare le somme di questo 2016, che però fa già parlare molto di sé nel settore. L'anno in corso ha infatti smentito chi credeva che la crescita della domanda si sarebbe arrestata per una saturazione del mercato locale: appare ora chiaro che si tratti di una tendenza destinata a durare e molto solida.

Per quanto riguarda l'usato, i dati ACI segnalano che nei primi nove mesi dell'anno sono già stati eseguiti oltre 97mila passaggi di proprietà al netto delle minivolture. In tutto il 2015, invece, ne erano stati richiesti 125.499: è dunque possibile sviluppare delle previsioni. Bisogna considerare preventivamente che non tutti i mesi dell'anno sono uguali; durante il periodo estivo gli scambi economici rallentano decisamente, il focus si sposta sul turismo e molte meno persone vanno in cerca di una nuova auto. All'interno della rilevazione legata al periodo gennaio-settembre, quindi, è chiaro che rientri anche un momento dell'anno che viaggia al di sotto della media degli altri periodi. Considerando che per l'ultimo trimestre del 2016 ci si può aspettare un dato medio mensile di 12.000 passaggi di proprietà, per la fine dell'anno il mercato dell'usato a Napoli potrebbe essere cresciuto del 7-8%. Volendo considerare il solo mese di settembre, nel 2015 avevano cambiato proprietario 11.190 vetture contro le 11.619 del 2016.

Sul versante del nuovo i dati sono anche migliori: 25.224 prime immatricolazioni nei primi nove mesi dell'anno, più di quante ce ne sono state in tutto il 2014. Il 2015 si era chiuso a quota 29.151, ma è chiaro che quest'anno sia destinato a concludersi con una performance superiore. È lecito aspettarsi un altro rialzo in doppia cifra su base annua, con ottime possibilità che questo vada oltre il 12%.

NAPOLI, PROVINCIA E CONTATTI UTILI L'area metropolitana che si estende intorno a Napoli raccoglie il triplo degli abitanti del capoluogo. Analizzare i dati della sola città significa dunque omettere una gran parte delle informazioni necessarie ad una corretta interpretazione. I comuni che formano la provincia di Napoli sono Giugliano in Campania, Torre del Greco, Pozzuoli, Casoria, Castellammare di Stabia, Afragola, Marano di Napoli, Acerra e Portici.

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