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Permuta Auto

La permuta è il tipo di contratto più antico che la storia dell'uomo ricordi: si tratta, infatti, di un accordo fondato sul principio del baratto con il quale sono avvenuti i primi commerci del mondo. Si può notare come la permuta richiami questo modello facendo riferimento alla definizione che ne dà il codice civile, che disciplina chiaramente questo tipo di contratto: "la permuta è il contratto che ha per oggetto il reciproco scambio della proprietà di cose, o di altri diritti, da un contraente all'altro" (art.1552). Tra privati è raro che si ricorra alla permuta, mentre nel mondo delle aziende trova ancora largo uso specialmente nei reciproci rapporti tra fornitore e cliente.

Il contesto dove la permuta è oggi maggiormente utilizzata, tuttavia, è quello delle automobili usate. Infatti, questo modello di vendita rappresenta uno dei più frequentemente scelti dai proprietari di veicoli. I concessionari propongono la permuta a chiunque si rechi nelle loro sedi per acquistare una nuova auto, soprattutto nel caso in cui non abbiano ancora deciso cosa fare di quella vecchia.

LA PERMUTA E I CONCESSIONARI

Normalmente, il concetto di permuta viene associato a quello di vendita senza che se ne sappiano distinguere esattamente le linee. Il motivo per cui avviene questa confusione ricorrente è che, fondamentalmente, si può intendere anche la compravendita come uno "scambio di beni": un bene è l'automobile, l'altro i soldi. Giusto? No. La vendita e l'acquisto vengono rappresentati solo in parte dalla trattazione che il codice civile riserva alla permuta, che invece deve intendersi diversamente soprattutto quando ci si rivolge ad un concessionario. Quest'ultimo, infatti, non sta decidendo di comprare realmente l'automobile del cliente, sta semplicemente scambiando questa con quella nuova che il cliente desidera, con il vincolo di aggiungere un conguaglio da parte del cliente.

Quando ci si reca in concessionario e si richiede una permuta, il venditore vi chiederà di scegliere quale sia l'automobile che desiderate comprare prima di stipulare il contratto: non esiste permuta, infatti, senza due oggetti da scambiare. Una volta individuata la scelta del cliente, si verifica che il valore di essa non sia inferiore a quello dell'automobile riconsegnata. É sempre richiesto, infatti, un conguaglio a favore del concessionario, poiché esso deve portare a termine la compravendita con profitto e senza dover attingere alle fonti di finanziamento della sua azienda per concludere l'affare. Questo significa che, in nessun caso, al cliente verrà mai consegnata una cifra al termine della permuta, né egli potrà mai decidere di richiederne una senza scegliere una nuova macchina da comprare in sede.

Il conguaglio viene determinato come la differenza tra il valore dell'auto nuova che il cliente vuole acquistare e quello della vettura usata che egli sta riconsegnando. Stabilire quale sia il prezzo del modello nuovo è molto semplice, ma è più difficile ed interessante capire come viene eseguita la valutazione dell'usato. Per analizzare meglio le quotazioni dei concessionari, è bene fare una premessa importante: nessun concessionario desidera realmente avere tra le mani macchine di seconda mano. Il motivo è che i bonus e le provvigioni più alte derivano dalla vendita di auto nuove, quindi l'unica ragione per cui essi si interessano di usato è mettere in condizione i loro clienti di acquistare più comodamente un'automobile nuova. La permuta rispecchia molto chiaramente questa concezione: il cliente si può liberare immediatamente del proprio usato, e non può andar via senza aver deciso un nuovo acquisto. Dal punto di vista economico, questo si traduce in una scarsissima convenienza dei privati nel richiedere una permuta ad un'azienda operante nel mercato del nuovo: le quotazioni saranno molto basse, in modo da poter richiedere un conguaglio più alto al cliente e per poter rivendere il mezzo usato con un buon profitto. Se i concessionari non quotassero le auto dei clienti ad un prezzo così inferiore al loro valore reale, non avrebbero neanche interesse ad offrire questo servizio.

Occorre sottolineare come vi sia in ogni caso un vantaggio nel richiedere una permuta ad un concessionario, che per i più affezionati ai metodi di vendita tradizionali costituisce un punto di forza notevole. Si tratta della garanzia che viene offerta al permutante, che può contare su due anni di copertura completa da parte del concessionario per ogni difetto presentato dal mezzo oggetto della permuta. Attenzione, tuttavia, a non firmare troppo in fretta la modulistica presentata dal venditore, in quanto è in aumento il numero di concessionari che applicano un astuto accorgimento: mentre la garanzia di legge, infatti, riguarda nei casi tipici un biennio, si può accorciare la durata legalmente. Per farlo, tuttavia, è necessario che il permutante firmi un foglio a parte, in cui viene presentata questa postilla che nel gergo giuridico viene definita "clausola vessatoria". Se si usa la dovuta cautela nella firma della modulistica, tuttavia, è facile accorgersi dell'eventuale presenza di questa clausola e chiedere ulteriori chiarimenti a chi l'ha proposta.

Permuta tra privati

É più trasparente la permuta che avviene tra due privati, anche se si tratta di un modello scelto molto raramente. Significherebbe, infatti, che due proprietari, considerando entrambi di voler possedere l'auto dell'altro, si accordino per scambiarle: uno scambio di macchine entrambe usate, evento molto raro ma che in alcuni casi può avvenire.

Nel caso di una permuta tra privati, il punto più difficile consiste nel raggiungimento di un accordo circa il valore dei due veicoli: ognuna delle parti contraenti, infatti, tenterà di sopravvalutare la propria auto e di svalutare quella dell'altro permutante. Se si riesce a raggiungere un accordo, tuttavia, la procedura diventa molto più semplice. Occorrerà svolgere il passaggio di proprietà di entrambe le automobili, con atti di vendita separati o più semplicemente stipulando un contratto di permuta: si dovrà pagare circa un centinaio di euro come parcella al notaio per un documento simile, ma garantisce maggiore trasparenza e riduce i tempi necessari per le pratiche.

Mentre un concessionario può svolgere una minivoltura, riducendo nettamente i costi per il passaggio di proprietà, la stessa operazione non si può chiaramente svolgere tra privati: per questo è necessario accordarsi sulla divisione delle spese tra i due permutanti. Solitamente, si procede addebitando a ciascuno le spese che riguardano il passaggio del mezzo di cui sta diventando proprietario.

La permuta e la vendita diretta (Compro Auto)

La vendita diretta di un'automobile ad un'azienda specializzata è un sistema che attualmente sta prendendo piede per la sua comodità e per la possibilità di ottenere dal proprio usato un'offerta ben superiore a quella proposta da un concessionario come valutazione per la permuta. Molti siti, tra i quali si delinea la presenza di Comproautousate.com per la sua affidabilità, offrono la possibilità di accedere a questo tipo di servizi, mettendosi prima in contatto con lo staff e poi incontrandolo di persona in sede per vendere la propria automobile.

La novità di questo sistema fa sì che in molti non abbiano ancora chiara la differenza che vi è tra questo e la permuta presso un concessionario. La distinzione, tuttavia, è piuttosto netta: i servizi che acquistano direttamente le automobili operano tramite compravendita, un contratto diverso da quello di permuta come abbiamo visto in precedenza. L'auto usata del permutante privato, quando egli si rivolge ad un concessionario, non viene fisicamente pagata: è come se venisse barattata in cambio di uno sconto sull'acquisto di un'automobile nuova. Le aziende che operano nella vendita diretta, invece, comprano direttamente la macchina dei loro clienti senza che essi abbiano ulteriori vincoli. Questo significa che il permutante riceve tutto il denaro tramite un pagamento in contanti o con assegno circolare.

L'assenza di un vincolo di destinazione del ricavato non è, tuttavia, il solo motivo per cui la vendita diretta ha "superato" e "svecchiato" la tradizionale permuta presso un concessionario. Un'ulteriore motivazione molto importante deriva dalla possibilità di conoscere in anticipo la cifra offerta, ed eventualmente non proseguire le trattative con un incontro fisico: questo permette di risparmiare tempo, consultando diverse quotazioni (eseguibili direttamente online su tutti i siti di queste aziende) e giungendo poi ad una decisione più completa ed informata. Quando si sceglie una permuta, invece, occorrerà recarsi necessariamente presso il concessionario che ha in vendita la successiva automobile che il cliente vuole possedere, dunque occorrerà accettarne la valutazione senza poter fare molto per cambiarla.

Ovviamente, poi, assume una primaria importanza l'aspetto della valutazione, in quanto è normale chiedersi se si ottenga una somma di denaro maggiore vendendo la propria auto ad un servizio specializzato o dandola in permuta ad un concessionario. É sufficiente avere avuto a che fare con questa esperienza almeno una volta per sapere che, dal punto di vista del proprietario del veicolo, la vendita diretta risulta più conveniente. Ci sono due ragioni fondamentali per cui il ricavato di vendita è superiore a quello ottenibile in concessionario:

  • Specializzazione. Come si è già accennato in precedenza, ai concessionari dell'usato interessa molto relativamente. Questo significa che, nel momento in cui devono accettare di dedicare della forza lavoro e dello spazio del proprio salone ad un'auto di seconda mano, sono disposti a farlo soltanto se l'utile della transazione ne giustifica gli sforzi. Le offerte che essi propongono ai loro clienti sono decisamente basse, proprio per farli desistere dalla decisione di riconsegnare al concessionario la propria vettura o per accettarla soltanto in vista di margini molto allettanti. Le aziende che nascono esclusivamente per l'acquisto e la vendita di auto usate, invece, dedicano tutti gli sforzi ed il capitale aziendale soltanto per i veicoli di seconda mano. Questo significa che non solo accettano di buon grado che vengano richiesti i loro servizi, ma su di essi si fonda tutto il ricavato che l'azienda sarà in grado di generare. Le strutture, il modo di operare e la formazione dei dipendenti sono molto mirate e convergono verso questo unico scopo, rendendo anche inferiori i costi di gestione e dunque permettendo loro di offrire cifre maggiori ai clienti.
  • Concorrenza. La concorrenza è quel che spinge un mercato a muovere i prezzi: in un mercato monopolistico, il monopolista può decidere di operare con una libertà pressoché illimitata. Questa è la situazione che si verifica normalmente quando si richiede una permuta, in quanto il concessionario possiede un potere monopolistico doppio. Da una parte, si tratta della struttura che vende l'auto desiderata dal cliente, dunque è l'unico ente in grado di permutarla per quella che egli sta riconsegnando. Oltre a ciò, è raro che in una zona di ridotte dimensioni operino due concessionari che hanno in vendita automobili delle stesse case o degli stessi modelli; molto spesso richiedere una permuta ad un'altra attività che disponga nel proprio parco veicoli in vendita l'auto che si desidera significa doversi allontanare di svariati chilometri. Quando la concorrenza, invece, impone ad ognuno di dover proporre la sua migliore offerta per attirare i clienti, i prezzi si fanno molto più interessanti. Il servizio di acquisto diretto di automobili si sta diffondendo rapidamente, ed ormai molte aziende sono nate a questo riguardo ed operano in tutta Italia. Poiché il primo contatto con chi offre questo servizio avviene, di solito, tramite internet, è facilmente ipotizzabile che ogni possibile cliente verifichi numerose quotazioni prima di contattare definitivamente un'azienda. Per riuscire ad emergere e farsi scegliere, dunque, ogni organizzazione presente sul web cerca di aumentare la qualità del proprio servizio e di offrire la cifra più alta possibile.

 

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